Nel libro “Le parole sono finestre (oppure muri)” Marshall B. Rosenberg definisce la comunicazione non violenta (CNV) come un modo di comunicare che ci porta “a dare dal cuore”.
Invece di limitarsi a rispondere con reazioni automatiche, le nostre parole diventano risposte coscienti basate sulla solida consapevolezza di ciò che percepiamo, ciò che sentiamo e ciò che vogliamo
Siamo perciò indotti ad esprimere noi stessi con onestà e chiarezza, prestando agli altri allo stesso tempo un’attenzione rispettosa ed empatica.

Tu parli e l’altro ascolta
L’altro parla e tu lo ascolti
Senza sovrapporsi
Empatia
Quando si parla di empatia spesso si aprono dibattiti sulla definizione. E’ importante distinguerla dalla compassione (patire insieme) che non aiuta affatto la persona che stiamo cercando di aiutare, perché la facciamo rimanere lì nel buco in cui si è cacciata. Come dice il mio amico e collega Antonio Panico si tratta di mettersi nelle scarpe degli altri senza indossarle.
L’empatia è la capacità di offrire la propria attenzione a una persona che soffre, senza dare consigli, rassicurare, dire la propria posizione o esprimere i nostri sentimenti, astenendosi da qualsiasi tipo di giudizio.
L’empatia ci chiede di mettere da parte il nostro “io” e di concentrare tutta la nostra attenzione sul messaggio dell’altra persona, dandogli il tempo e lo spazio di cui ha bisogno per esprimersi completamente e per sentirsi compresi.
Le 4 componenti della CNV
Quando ascoltiamo o osserviamo qualcosa, istintivamente andiamo in reazione: in pochi secondi decidiamo se ci piace o non ci piace e mettiamo in atto dei comportamenti tipici del nostro carattere.
Se la cosa ci piace potrebbero non esserci problemi. Non ho usato a caso il condizionale perché non sempre quello che percepiamo corrisponde a quello che il nostro interlocutore intende (puoi approfondire qui).
Se la cosa non ci piace, ci arrabbiamo o ci chiudiamo a riccio. In entrambi i casi la comunicazione si chiude.
E se imparassimo ad esprimere la ragione del nostro dissenso e cosa chiediamo realmente alla persona che ci sta di fronte?
Questi sono i 4 passi per poterlo fare:

Un esempio pratico di vita vissuta
Ho passato un momento molto critico con mia figlia adolescente che guardava e riguardava i film della Marvel a ciclo continuo, abitudine presa nelle lunghe giornate di lockdown. Continuavo a dirle che non era possibile chiudersi in una stanza a non fare altro che guardare uno schermo… litigavamo di continuo.
Alla fine ho applicato il metodo della CNV ed è andata cosi: in un momento di calma le ho detto “vedo che guardi i film della Marvel”. Questa è un osservazione neutra senza avverbi o aggettivi che possono dare un connotato di giudizio: prova a leggere la stessa farse con due “piccole aggiunte” : vedo che guardi SEMPRE QUESTI film della Marvel. Ha un impatto diverso, vero?
Alla mia prima osservazione lei non ha potuto che confermare perché era un dato di fatto, aveva il Mac aperto con gli Avengers in piena azione.
A questo punto le ho espresso serenamente i miei sentimenti e i miei bisogni: mi sento frustrata quando vedo questo e ho bisogno di capire cosa sta succedendo.
A quel punto lei si è aperta mi ha raccontato i suoi motivi e mi sono accorta che erano profondi e densi di significato. Lei si è sentita ascoltata e mi ha chiesto di guardarli insieme.
Seconda crisi: lei vede tutto in inglese e vi assicuro che vedere film del genere in lingua originale, dove vengono utilizzati nomi assurdi di pianeti e persone e armi inventate, giochi di parole, slang e tutto alla velocità della luce che l’azione richiede, è veramente arduo.
E allora riparto: “in genere non amo i film dei supereroi ma ci voglio provare, ma mi sento veramente in difficoltà perché non riesco a seguire e quindi non riesco ad appassionarmi come vorrei, per favore possiamo iniziare con il vederli in italiano?
E così abbiamo iniziato a fare e non abbiamo più smesso, divertendoci insieme, condividendo le battute anche in altri contesti, vedendo le varie tappe del Viaggio dell’Eroe.
…e appena una nota marca ha prodotto braccialetti e charms con i personaggi o i simboli degli Avengers, indovinate chi era in prima fila per comprarli?
Ti lascio con questo bellissimo video in cui la CNV viene spiegata con il modello delle 5 Sedie di Louise Evans
Mi rendo conto quanto di vero ci sia in ciò che ha scritto; quando hai a che fare tutti i giorni con tanti interlocutori diversi, con i quali devi comunicare cercando di ottenere il massimo per te e per loro, nel “raccolto” di quella comunicazione, capisci di quanto importante sia usare il linguaggio ed i metodi giusti, affinché tu possa “appoggiarti” sull’altro, senza pesargli e togliergli il fiato, o farlo scappare come un gatto che si sente “imprigionato” 🙂
Grazie