
Perchè partiamo dalle emozioni?
Abbiamo detto che sono queste a farci reagire prima della ragione. Quindi hanno la precedenza.
Cominciamo con il dire che esistono le emozioni primarie, che innescano reazioni molto intense, che compaiono e scompaiono rapidamente, senza alcun tipo di filtro, legate in qualche modo alla sopravvivenza.
Le emozioni secondarie si manifestano più lentamente e durano più a lungo e sono legate alla sopravvivenza sociale della persona. Sono infatti sottoposte al filtro del giudizio cognitivo che si è formato nel corso della vita attraverso le esperienze personali, l'ambiente culturale in cui siamo cresciuti, all'istruzione che abbiamo ricevuto e tutto quello che generato la nostra visione del mondo.

- La ruota delle emozioni di Plutchick, a mio parere, è il miglior modo per rappresentare un concetto apparentemente facile, ma estremamente difficile da gestire.
La ruota in realtà è una sorta di “esplosione” di un cuneo la cui superficie è quella che facciamo emergere socialmente, tenendo nascoste nel fondo le emozioni primarie.
La lettura della ruota si basa fondamentalmente su tre concetti:
– si trovano agli opposti le emozioni che generano reazioni fisiologiche e comportamentali agli antipodi tra loro.
– l’intensità del colore rappresenta l’entità della reazione a quella determinata emozione.
– la combinazione delle emozioni (che vedete scritta in bianco tra i petali) è una miscela delle due emozioni primarie tra le quali si trova.
Gli opposti e le reazioni fisiologiche e comportamentali associate
La GIOIA porta alla connessione, mentre la TRISTEZZA all’allontanamento
La PAURA ci porta a farci piccoli piccoli e a nasconderci, mentre la RABBIA ci fa sentire grandi e in grado di fare rumore
L’ASPETTATIVA ci porta ad esaminare da vicino la sitauzione, mentre la SORPRESA ci fa fare un be salto se non un vero e proprio balzo indietro
Il DISGUSTO ci porta al rifiuto, mentre la FIDUCIA all’accoglienza
Le combinazioni delle emozioni primarie
Gioia e fiducia generano amore.
Fiducia e paura provocano la sottomissione: la persona ha fiducia nell’altro, ma nello stesso tempo ne ha anche paura, quindi si sottomette al suo volere.
Paura e sorpresa determinano soggezione perché ci sentiamo improvvisamente in pericolo.
La sorpresa e la tristezza generano disapprovazione: non ci aspettiamo un evento che ci rende tristi.
La tristezza e il disgusto si fondono per generare rimorso, perché la tristezza parte da noi quindi ci fa qualche in modo sentire in colpa.
Se invece il disgusto si associa alla rabbia che attribuiamo in genere a qualcosa che ha fatto l’altro, proveremo disprezzo.
Rabbia e aspettativa ci fanno sentire aggressivi perché abbiamo necessità di avere risposte immediate.
Se invece l’aspettativa è unita alla gioia avremo l’ottimismo, perché una persona che prova gioia vede il futuro come un bicchiere mezzo pieno.
Abbiamo dato un nome alle emozioni e abbiamo cominciato a navigarci un po’ dentro, nei prossimi articoli approfondiremo un po’.
Cara Vale,sono felicissima di questo tuo nuovo percorso di vita,sono sicura che avrai tante soddisfazioni aiutando le persone.
Ti voglio un bene infinito
Grazie 🙂 Anche io ti voglio un bene infinito