Il corpo segue un ritmo
Il nostro organismo non funziona in modo casuale, ma segue un ritmo circadiano, un orologio biologico che regola sonno, veglia, produzione ormonale ed energia durante la giornata.
La salute dipende dalla capacità di questi sistemi di essere sincronizzati e cooperare.
L’asse HPA: il regolatore dello stress
L’asse HPA (ipotalamo–ipofisi–surrene) è il sistema che gestisce la risposta allo stress.
Quando l’ipotalamo percepisce una minaccia, invia segnali all’ipofisi, che a sua volta stimola le ghiandole surrenali a produrre cortisolo e adrenalina.
Questi ormoni aiutano il corpo a reagire rapidamente, ma se il sistema resta sempre attivo, si crea uno squilibrio che porta a stanchezza, insonnia e infiammazione cronica.
Il sistema nervoso simpatico: l’acceleratore
In parallelo, il sistema nervoso simpatico (SNS) agisce come un acceleratore: aumenta frequenza cardiaca, pressione e tensione muscolare per prepararci all’azione.
Di notte dovrebbe rallentare, lasciando spazio al sistema parasimpatico (recupero e rigenerazione).
Cooperazione e sincronizzazione
Il grafico mostra come HPA e SNS abbiano un andamento ciclico durante le 24 ore.
Di notte entrambi i sistemi riducono la loro attività, permettendo il recupero.
Al mattino, invece, raggiungono un picco che ci dà energia e prontezza.
Quando questi due sistemi sono ben sincronizzati, il risultato è equilibrio, buona performance e salute.
Se invece i ritmi si alterano (stress cronico, sonno irregolare, turni notturni), il corpo perde la sua capacità di adattamento.
Perché è importante in medicina funzionale
La medicina funzionale considera essenziale valutare lo stato dell’asse HPA e del sistema nervoso autonomo.
Attraverso strumenti come il PPG Stress Flow e la BIA-ACC è possibile misurare parametri che riflettono
lo stress cronico, l’equilibrio simpatico-parasimpatico e la resilienza del sistema.
In questo modo possiamo personalizzare interventi su:
- Sonno – migliorare qualità e regolarità.
- Alimentazione – supportare i ritmi metabolici.
- Gestione dello stress – mindfulness, respirazione, coaching.
- Attività fisica – calibrata su orari e capacità individuali.
Oltre al ritmo circadiano di HPA e SNS, è importante capire che l’organismo alterna fasi specifiche di attivazione e recupero durante l’arco della giornata. Lo schema mostra come i principali processi biologici si distribuiscano nelle 24 ore:
- Mattino presto (5–8 am): attivazione dell’asse HPA e del SNS → aumento di cortisolo, adrenalina, noradrenalina e glucagone. Questo picco ci prepara alla giornata, con più vigilanza e disponibilità energetica. Negli uomini aumenta il testosterone, nelle donne l’estradiolo.
- Giorno: prevalgono i processi metabolici di utilizzo e consumo energetico: lipolisi, ossidazione degli acidi grassi, glicogenolisi e gluconeogenesi. Anche il sistema immunitario lavora con ridistribuzione dei leucociti e produzione anticorpale.
- Notte: il corpo investe in processi di riparazione e crescita. Aumentano gluconeogenesi, corpi chetonici e attività immunitaria (presentazione antigenica, produzione di anticorpi, citochine). È il momento in cui si consolidano memoria e crescita (anche ossea nei più giovani).
- Mezzanotte: mentre il corpo riposa, l’asse HPA e il SNS restano attivi a livello basale; aumenta la secrezione di ormone della crescita, prolattina e melatonina, fondamentali per rigenerazione cellulare e recupero tissutale.
Questo ciclo orchestrato garantisce che ogni funzione – metabolismo, sistema nervoso, immunità e ormoni – abbia il suo momento di massima efficienza. Quando i ritmi vengono alterati (stress cronico, sonno interrotto, turni di lavoro notturni), la sincronia si rompe e aumenta il rischio di infiammazione cronica, squilibri metabolici e disturbi neuroendocrini.
Conclusioni
Il corpo umano vive di ritmi e sincronizzazione.
Quando asse HPA e sistema nervoso simpatico collaborano in armonia, sperimentiamo energia, lucidità e salute.
Se invece questi sistemi perdono il loro ritmo naturale, compaiono stanchezza, insonnia, infiammazione e malattie croniche.
La buona notizia? Con un approccio integrato e personalizzato possiamo riprogrammare i nostri ritmi biologici e ritrovare equilibrio.
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