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n processo silenzioso ma centrale nelle malattie croniche.

Infiammazione cronica di basso grado: il nemico silenzioso della salute

Infiammazione cronica di basso grado: il nemico silenzioso della salute

Che cos’è

L’infiammazione cronica di basso grado (o low-grade inflammation) è una condizione in cui il sistema immunitario rimane
costantemente attivato, ma in modo lieve e persistente. Non provoca febbre o dolore acuto come nelle infiammazioni classiche,
ma lavora sotto traccia, creando nel tempo un terreno favorevole per molte malattie croniche.

Come si sviluppa

Normalmente il nostro organismo reagisce a un’infezione o a una lesione con un’infiammazione acuta: un processo utile e protettivo.
Quando però gli stimoli infiammatori persistono a lungo, il sistema immunitario non si spegne completamente e mantiene
un’attivazione costante.

I principali fattori scatenanti sono:

  • Alimentazione squilibrata (ricca di zuccheri raffinati, grassi trans, cibi ultra-processati).
  • Sovrappeso e obesità, in particolare l’eccesso di tessuto adiposo viscerale che produce citochine infiammatorie.
  • Sedentarietà.
  • Stress cronico e alterazioni dell’asse HPA.
  • Disturbi del sonno.
  • Infezioni persistenti o disregolazioni del microbiota intestinale.
  • Esposizione a sostanze tossiche (fumo, inquinamento, alcool).

I segnali del corpo

L’infiammazione cronica di basso grado è subdola perché non dà sintomi specifici, ma può manifestarsi con segnali
aspecifici come:

  • stanchezza persistente,
  • dolori diffusi,
  • difficoltà di concentrazione (brain fog),
  • disturbi gastrointestinali,
  • alterazioni cutanee.

Spesso viene intercettata solo attraverso marcatori di laboratorio (PCR ultrasensibile, fibrinogeno, IL-6, TNF-α)
o strumenti funzionali come BIA-ACC e PPG Stress Flow.

Conseguenze sulla salute

Questa condizione è riconosciuta come un fattore di rischio sistemico per numerose patologie croniche, tra cui:

  • malattie cardiovascolari (aterosclerosi, infarto, ictus),
  • diabete di tipo 2 e sindrome metabolica,
  • malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson),
  • tumori,
  • disturbi autoimmuni.

È quindi un vero e proprio “terreno fertile” per la cronicità.

Il ruolo della medicina integrata e funzionale

La medicina funzionale considera l’infiammazione di basso grado come un meccanismo centrale nella genesi della
maggior parte delle malattie moderne.

Gli strumenti di valutazione e prevenzione comprendono:

  • BIA-ACC: per valutare stato infiammatorio, distribuzione dei fluidi e massa magra.
  • PPG Stress Flow e HRV: per analizzare il bilanciamento del sistema nervoso autonomo.
  • Analisi del microbiota: per indagare la permeabilità intestinale e la disbiosi.

Le strategie di intervento includono:

  • Alimentazione antinfiammatoria (ricca di frutta, verdura, omega-3, fibre).
  • Attività fisica regolare e calibrata.
  • Gestione dello stress attraverso mindfulness, respirazione, coaching.
  • Sana igiene del sonno.
  • Supporto con integratori mirati (vitamina D, polifenoli, probiotici, omega-3) quando indicato.

Conclusioni

L’infiammazione cronica di basso grado è un processo silenzioso ma cruciale nella salute moderna. Riconoscerla e trattarla
significa non solo ridurre i sintomi, ma anche prevenire le malattie croniche e promuovere la
salutogenesi.

👉 Se desideri valutare il tuo livello infiammatorio e capire come intervenire con un approccio personalizzato,
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