
Niente panico, ve l’ho promesso che ve lo avrei spiegato come se aveste 4 anni 😊.
Nell’articolo “La rappresentazione della realtà ”, abbiamo già visto come attraverso i 5 sensi percepiamo il mondo e che non lo percepiamo tutto perchè attraverso un processo di selezione e attenzione ne catturiamo circa il 5%.Â
Il professore a scuola può spiegare per ore ma se non stai attento non memorizzerai nulla.Â
Intorno a noi abbiamo stimoli infiniti, selezioniamo solo quello che ci interessa: se stiamo guardando un film e qualcuno parla in un’altra stanza, ascolteremo solo le parole degli attori.
Tutto quello che abbiamo “attenzionato” e selezionato entra a far parte della working memory, immaginatevela come una scrivania che adesso sarà piena di cose che andranno messe in ordine. Cominciamo con analizzarle per capirne il significato, poi le organizzeremo per categorie e ci faremo degli schemi mentali. Detta così sembra semplice, in realtà si tratta di attività cognitive molto complesse che vengono influenzate da moltissimi fattori. Semplificando, se mentre la working memory sta elaborando un evento, la nostra attenzione viene catturata da qualcos’altro quell’evento per la nostra mente è come se non fosse mai esistito. Se invece rimaniamo concentrati, tutto questo processo, che avviene in attimi, porterà all’acquisizione nella memoria a lungo termine di ogni elemento che abbiamo elaborato nella working memory.Â
La working memory ha un problema: è una scrivania piccola che può contenere al massimo 5 elementi alla volta e per un tempo brevissimo.
Per farvi capire cosa intendo per elemento, guardate questa immagine:

Immaginiamo di dover elaborare nella working memory la parola “colangiocolecistocoledocetomia”: un bambino riconosce 14 sillabe, un dottore riconosce 4 termini medici (Colangio, colecisto, coledoco e ctomia che significa asportazione), un chirurgo riconosce 1 solo elemento: l’intervento che deve fare. Questo significa che più apprendiamo cose complesse più facile sarà memorizzarle.
La memoria a lungo termine è come un immenso magazzino dove ogni singolo evento della nostra vita è conservato e pronto ad essere richiamato quando serve: durante un esame, quando raccontiamo una barzelletta…
Più è organizzato il magazzino e più sarà facile recuperare il ricordo. Ognuno ha i propri metodi per memorizzare le cose e per richiamarle quando necessario.
Per me gli odori sono i più potenti stimoli per ricordare luoghi o persone.
Adesso potete capire ancora meglio perché le persone raccontano lo stesso evento in modo diverso. Vi ricapitolo i passaggi: selezioniamo quello che percepiamo in quel momento e quello su cui avevamo la nostra attenzione. Elaboriamo tutte le informazioni raccolte nella working memory attraverso un complesso procedimento e poi le memorizziamo, immagazzinandole con schemi mentali precisi e belle impacchettate. Quando dobbiamo raccontare cosa abbiamo visto anche solo 5 minuti dopo, il procedimento avviene al contrario: ci addentriamo nel magazzino della memoria a lungo termine per ritrovare quel pacchetto di informazioni e lo riportiamo nella working memory, la nostra scrivania dove vengono disposte tutte le cose contenute nel pacco e rielaborate per farle diventare le parole del nostro racconto.Â
In sostanza le informazioni vengono raccolte e poi restituite, ma in mezzo ci sono tanti passaggi complessi, ci sta che persone diverse raccontino cose diverse dello stesso episodio, no?