Sonno e salute: le fasi del sonno e il ruolo del sistema glinfatico
Perché il sonno è fondamentale
Il sonno non è un momento di inattività, ma un processo biologico attivo e complesso, indispensabile per il benessere fisico e mentale. Durante la notte il cervello e il corpo attivano funzioni di riparazione, memoria e detossificazione
che non avvengono in nessun altro momento della giornata.
In medicina funzionale, il sonno è uno dei pilastri della salute: la sua qualità influisce sul metabolismo, sull’equilibrio ormonale, sul sistema immunitario e sul cervello.
Le fasi del sonno
Il sonno si articola in cicli di circa 90 minuti, che si ripetono più volte nel corso della notte. Ogni ciclo comprende diverse fasi, ognuna con funzioni specifiche:
- Fase N1 (sonno leggero): è la fase di addormentamento, in cui il corpo si rilassa e l’attività cerebrale rallenta.
- Fase N2: rappresenta circa il 50% del sonno totale. In questa fase si consolidano le prime memorie e si riduce la reattività agli stimoli esterni.
- Fase N3 (sonno profondo): detta anche “slow wave sleep”, è la fase rigenerativa. Durante il sonno profondo si attivano i processi di riparazione tissutale, rinforzo immunitario e secrezione di ormoni della crescita.
- Fase REM: caratterizzata da intensa attività cerebrale e dai sogni vividi. È cruciale per apprendimento, memoria e regolazione emotiva.
Sonno e funzioni cognitive
Le funzioni cognitive dipendono strettamente dalla qualità del sonno:
- Il sonno profondo favorisce la memoria dichiarativa (ricordi ed eventi).
- Il sonno REM potenzia la memoria procedurale (abilità e competenze) e regola le emozioni.
- La deprivazione di sonno compromette attenzione, concentrazione, creatività e capacità decisionali.
Non a caso, disturbi del sonno cronici sono associati a declino cognitivo, ansia, depressione e maggior rischio di malattie neurodegenerative.
Il sistema glinfatico: la pulizia del cervello
Una delle scoperte più affascinanti degli ultimi anni è il sistema glinfatico, una rete di canali che durante il sonno profondo consente al cervello di eliminare tossine e prodotti di scarto, come la proteina beta-amiloide implicata nell’Alzheimer.
Questo processo di “pulizia notturna” è attivo soprattutto nelle fasi di sonno profondo (N3), quando le cellule cerebrali si contraggono, permettendo al liquido cerebrospinale di scorrere più facilmente e rimuovere scorie metaboliche.
Dormire bene non significa quindi solo sentirsi riposati, ma proteggere il cervello a lungo termine.
Sonno e medicina funzionale
La medicina funzionale considera il sonno un pilastro di prevenzione.
Attraverso una valutazione personalizzata si possono individuare fattori che disturbano il sonno, come:
- stress cronico e squilibri dell’asse HPA,
- abitudini alimentari scorrette,
- uso eccessivo di dispositivi elettronici,
- disturbi infiammatori o metabolici.
Intervenendo su questi aspetti con strategie mirate (alimentazione, gestione dello stress, igiene del sonno, mindfulness, supporto integrativo mirato) è possibile migliorare non solo il riposo, ma anche la funzione cognitiva e la prevenzione neurodegenerativa.
Conclusioni
Il sonno è un alleato insostituibile della salute cerebrale.
Ogni fase ha un ruolo specifico e indispensabile, dalle memorie ai processi di detossificazione del sistema glinfatico.
Investire sulla qualità del sonno significa proteggere oggi le nostre energie e domani le nostre capacità cognitive.
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