La menopausa non è una malattia
Per molte donne la menopausa è sinonimo di disturbi: vampate, insonnia, aumento di peso, sbalzi d’umore, calo del desiderio, stanchezza. Ma la verità è che la menopausa non è una malattia — è una fase fisiologica di trasformazione che coinvolge tutto il corpo e la mente. Il punto non è “curarla”, ma accompagnarla con strumenti che permettano di vivere bene questo cambiamento.
Uno sguardo funzionale: capire, non combattere
Come neurologa e medico funzionalista, vedo la menopausa come un nuovo equilibrio da costruire, non come la perdita di qualcosa. Il corpo cambia, ma resta capace di rigenerarsi se lo si ascolta e lo si sostiene nei suoi adattamenti. La medicina funzionale permette proprio questo: guardare l’intero sistema, non solo gli ormoni.
Quando gli ormoni cambiano, cambia tutto il sistema
Durante la menopausa, la produzione di estrogeni e progesterone diminuisce progressivamente. Questo influisce non solo sull’apparato riproduttivo, ma anche su:
- Cervello: gli estrogeni proteggono i neuroni, regolano l’umore e la memoria.
- Metabolismo: il corpo utilizza l’energia in modo diverso e tende ad accumulare più grasso viscerale.
- Sistema nervoso autonomo: aumenta la sensibilità allo stress e le vampate possono essere espressione di una disfunzione neurovegetativa.
- Intestino e microbiota: gli ormoni influenzano anche l’equilibrio della flora batterica e la capacità di assorbire nutrienti.
- Ossa e muscoli: si riduce la massa magra e la densità ossea.
L’infiammazione silente che amplifica i sintomi
In medicina funzionale parliamo spesso di infiammazione cronica di basso grado: una condizione silente che può rendere più intensi i sintomi della menopausa. Stress cronico, alimentazione infiammatoria, carenze nutrizionali e disbiosi intestinale sono fattori che alimentano questo stato. Riconoscerli e riequilibrarli significa ridurre vampate, irritabilità e dolori articolari.
Le chiavi dell’approccio funzionale
Ogni percorso è personalizzato, ma ci sono alcuni pilastri che considero fondamentali:
- Alimentazione antinfiammatoria: bilanciata, con proteine di qualità, omega-3, verdure e ridotto carico glicemico.
- Idratazione adeguata: almeno il 4,5% del peso corporeo in acqua al giorno per sostenere metabolismo e microcircolo.
- Attività fisica regolare: essenziale per mantenere massa magra e salute mitocondriale.
- Gestione dello stress e del sonno: tecniche di respirazione, mindfulness e coaching per riequilibrare l’asse HPA.
- Supporto mirato: fitoterapici o nutraceutici specifici (magnesio, vitamina D, coenzima Q10, fitoestrogeni naturali).
Il mio approccio in ambulatorio
Durante la prima visita raccolgo la storia completa della paziente, non solo clinica ma anche emotiva e di stile di vita. Se necessario, effettuo analisi funzionali come BIA-ACC per la composizione corporea e PPG Stress Flow per valutare il bilancio del sistema nervoso autonomo. In base a questi dati creo un piano personalizzato che unisce nutrizione, movimento, mindfulness e coaching. Non per “tornare come prima”, ma per sentirsi finalmente bene ora.
Conclusione: un nuovo equilibrio
La menopausa è una nuova fase della vita, non un limite. Conoscere i propri cambiamenti, sostenere il corpo e accettare la trasformazione come parte del ciclo naturale è il primo passo verso il benessere. Io lo vedo ogni giorno in ambulatorio: quando una donna smette di lottare contro di sé, inizia davvero a stare meglio.
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