Al momento stai visualizzando Come nascono le emozioni secondo Lisa Feldman Barrett
Le emozioni non sono universali, ma costruzioni del cervello.

Come nascono le emozioni secondo Lisa Feldman Barrett

Come nascono le emozioni secondo Lisa Feldman Barrett

Un nuovo modo di vedere le emozioni

Per molto tempo le emozioni sono state considerate reazioni universali e innate, programmate nel cervello e identiche per tutti: la paura, la rabbia, la tristezza, la gioia, la sorpresa, il disgusto. Ma la neuroscienziata Lisa Feldman Barrett ci propone una visione diversa: le emozioni non sono “pacchetti preconfezionati”, bensì costruzioni del cervello.

Il cervello come “predittore”

Secondo la teoria della costruzione delle emozioni, il cervello non reagisce semplicemente agli stimoli esterni. Al contrario, è un organo predittivo che utilizza le esperienze passate per dare significato a ciò che accade. Quando proviamo un’emozione, il cervello:

  • raccoglie segnali dal corpo (frequenza cardiaca, respiro, tensione muscolare),
  • interpreta il contesto esterno (luogo, persone, situazione),
  • attinge ai ricordi e alla cultura di appartenenza,
  • “etichetta” l’esperienza creando un’emozione specifica.

Non esiste quindi una paura “universale”: esiste il modo in cui il nostro cervello costruisce quella paura, basandosi su predizioni e significati appresi.

Il ruolo del corpo

Le emozioni sono profondamente legate alle sensazioni corporee. Barrett sottolinea che il cervello riceve continuamente segnali interni (interocezione) e li interpreta per mantenere l’equilibrio interno, l’omeostasi. Quando il cuore accelera o lo stomaco si contrae, il cervello cerca un significato: può etichettarlo come ansia, entusiasmo o paura a seconda del contesto.

Emozioni, cultura e apprendimento

Un punto cruciale della teoria di Barrett è che le emozioni sono modellate dal linguaggio e dalla cultura. Fin da piccoli impariamo a dare nomi e significati a stati corporei e mentali, costruendo un vocabolario emotivo che influenzerà le nostre future esperienze. Questo spiega perché persone di culture diverse possano vivere e descrivere le emozioni in modi differenti.

Perché questa visione è importante

Capire che le emozioni sono costruzioni significa che abbiamo anche un certo margine di azione. Non possiamo scegliere cosa sentire, ma possiamo:

  • arricchire il nostro linguaggio emotivo per riconoscere più sfumature,
  • allenare la consapevolezza corporea con pratiche come la mindfulness,
  • modificare il contesto e le abitudini che influenzano le nostre predizioni,
  • imparare a regolare lo stress per ridurre la distorsione delle percezioni.

Conclusioni

Secondo Lisa Feldman Barrett, le emozioni non sono universali e fisse, ma costruzioni del cervello basate su corpo, contesto e cultura. Questa visione ci restituisce un grande potere: lavorando su consapevolezza, linguaggio e stile di vita, possiamo modellare le nostre esperienze emotive e migliorare il benessere mentale e fisico.

👉 Vuoi scoprire come allenare il tuo cervello a gestire meglio le emozioni? Prenota una consulenza e inizia un percorso di medicina funzionale e coaching emotivo.

Dove trovarmi

Lascia un commento